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La sindrome dell’impostore

Hai appena raggiunto un grande traguardo accademico/professionale…ma credi di non essertelo meritato? Ti capita spesso di avere questa sensazione? Oggi parliamo della sindrome dell’impostore, una condizione psicologica di inadeguatezza che colpisce tantissimi studenti universitari.

La sindrome dell’impostore: la necessità di un confronto

L’avvento del digitale sta finalmente portando alla luce molti retroscena del mondo accademico. Nel bene o nel male, gli studenti universitari sono quindi più consapevoli del contesto in cui si trovano.

Sempre più spesso, infatti, si parla del ruolo dei dottorandi nelle realtà aziendali e delle varie prospettive lavorative al di là del mondo accademico.

Sono ancora in ombra, tuttavia, tematiche riguardi il benessere psicologico degli studenti universitari.

Oggi ci confrontiamo su una condizione psicologia di inadeguatezza: la sindrome dell’impostore. Si tratta di una tematica complessa che abbiamo affrontato insieme alla Alessia Bellezza, PhD, collaboratore di Cattedra e Tutor presso l’Università La Sapienza di Roma.

Quali sono i meccanismi che inducono a questa condizione di inadeguatezza? Come fare a capire se si soffre di questa condizione? E soprattutto: da dove partire per uscirne?

Rimani in nostra compagnia e ascolta la chiacchiera fatta con Alessia. La nostra ospite, con la sua spontaneità e professionalità apre un dibattito, un confronto costruttivo.

Cosa importante da sottolineare: non siamo psicologhe. In questa intervista non vogliamo fornire consigli che vanno al di là delle nostre competenze. Abbiamo deciso di affrontare questo argomento con la voglia di condividere e di contrastare quel muro di silenzio che, purtroppo, circonda certe tematiche.

Ecco la video intervista!

Non hai tempo di guardare l’intervista? Ascoltala in versione podcast!

Vuoi conoscere meglio la nostra ospite?

Abbiamo avuto modo di conoscere la nostra ospite in alcune precedenti puntate podcast di MetodieStrategie; in particolare, abbiamo parlato di dottorato di ricerca in campo umanistico e affrontato tematiche legate alla maternità e alla carriera universitaria.

Puoi recuperare le altre puntate QUI nella sezione podcast o sul canale YouTube.

Hai domande? Vorresti raccontare la tua esperienza professionale e/o accademica? Scrivimi su info@metodiestrategie.com

Noi ti aspettiamo per la seconda parte dell’intervista in compagnia di Alessia!

A presto

Maria

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Maternità e carriera universitaria

Sei una mamma anche tu e vorresti fare un dottorato di ricerca? Oppure stai studiando all’Università ma hai delle difficoltà nella combinare esigenze famigliari e universitarie? della vita da mamma e degli impegni universitari? Bene, questo è il post adatto a te! Oggi insieme alla nostra ospite Alessia Bellezza parleremo di maternità e studio universitario, due mondi apparentemente distanti e in conflitto. È dunque possibile combinare maternità e carriera universitaria?

La questione “maternità”

Nella vita di una donna maternità significa innanzitutto cambiamento. Notti insonni, nuovi ritmi, paure, nuova percezione di sé e del proprio corpo, sono solo alcune delle fasi che una donna deve affrontare. In una società moderna e frenetica come quella in cui viviamo, noi donne non possiamo fermarci troppo a pensare. Dobbiamo continuare a correre, a fare, a dimostrare che tutto è uguale; anzi meglio di prima. Ebbene sì, perché mai una donna che ha dato alla luce una nuova vita deve sentirsi stanca? È un essere superiore, capace di essere contemporaneamente moglie, figlia, amica, cuoca, amante, professionista (oltre che mamma!).

È una convinzione tragicamente radicata nella nostra cultura e, peggio ancora, nel modo di ragionare di noi donne. Quante volte hai chiesto aiuto? Quante volte hai preso tempo per te stessa? Devi lavorare…ma quante volte ti sei sentita in colpa nel lasciare tuo/a figlio/a ai tuoi genitori o alla baby sitter?

Per tutte le donne che decidono di mettersi sui libri o che vorrebbero continuare il proprio percorso accademico con un dottorato di ricerca, la pressione psicologica può essere ancora più pesante. In questo caso, infatti, non vi è un distacco fra il mondo famigliare e quello lavorativo. Lo studio universitario e/o il dottorato di ricerca diventano parte integrante di uno stile di vita con cui bisogna fare i conti. Ma è possibile combinare la vita da studente/dottoranda con la vita famigliare?

Madre e studente universitaria

Ho aperto questo blog con la voglia di condividere esperienze, idee e suggerimenti utili per potersi affermare professionalmente (QUI se vuoi scoprire qualcosa di più). In tal senso il dottorato di ricerca è un percorso ancora poco conosciuto e avvalorato. Proprio per questo, capita spesso che molti giovani studenti vengano dissuasi dall’affrontarlo. Non c’è quindi da meravigliarsi se nel caso di una giovane mamma i dubbi e le perplessità aumentino.

Nelle precedenti puntate podcast e video ho parlato molto del mondo universitario e dei dottorati di ricerca grazie ad interviste fatte a professori universitari, ricercatori e manager. Fra i tanti professionisti, ho avuto anche il grande piacere di intervistare la Dr.essa Alessia Bellezza e abbiamo parlato dei dottorato di ricerca in campo umanistico (QUI il link per approfondire). Alessia non è solo una professionista, ma anche una mamma e soprattutto una donna che sa mettersi in gioco.

La nostra ospite ha intrapreso il percorso di dottorato parallelamente alla sua prima gravidanza. Quali difficoltà ha dovuto affrontare? È possibile combinare la propria passione per la ricerca e gli impegni famigliari? In questa bella e spontanea intervista Alessia ci racconta che tutto è possibile. La regola d’ oro? Partire da sé.

Se sei una giovane mamma e hai voglia di continuare il tuo percorso universitario e professionale, non perdere questa intervista!

Non hai tempo per guardare il video? Ascolta la chiacchierata fatta con Alessia in formato podcast!

Segui lo show podcast di metodiestrategie su Spotify e iTunes!

Cosa aspetti! Pronta per riprendere in mano i libri?

Noi speriamo di cuore che questa nostra chiacchierata sia sta per te una fonte di ispirazione! 🙂 Hai domande? Vuoi approfondire meglio qualche argomento o magari condividere con noi la tua esperienza? Scrivimi a info@metodiestrategie.com e seguimi sulla pagina Facebook per aggiornamenti sul blog.

Alla prossima!

Maria

 

 

 

 

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Vivere all’estero

Stai pensando di andare a vivere all’estero? Vuoi lasciare tutto e cominciare una nuova vita? Bene, sei nel posto giusto! In questo post ti darò consigli pratici che ti servono se hai deciso di incominciare una nuova vita in un altro paese.

Vivere all’estero: cosa devo sapere?

E’ molto semplice dire: “Faccio la valigia e parto”, tuttavia quando ciò accade per davvero ecco che ci si sentirsi persi. Da dove partire? Quali sono le cose che hanno priorità? Ovviamente queste cambiano a seconda della situazione in cui ci si trova: stai partendo da solo? Con la famiglia? Con dei bambini? O magari con il tuo partner? Hai già un lavoro?

Spesso si parte all’avventura, con l’idea che tutto si possa aggiustare una volta giunti sul posto. Non sempre tutto è cospì semplice. Prepararsi in anticipo su ciò che avverrà ti permetterà acquisire il mindset necessario per partire al meglio! 🙂

Ecco i 5 passi fondamentali per il tuo nuovo inizio! Incominciamo!

1. Pianifica il tuo budget

Quanto puoi spendere? Fai un calcolo delle spese che potrai sostenere nell’arco dei 6 mesi successivi al tuo trasferimento.

All’inizio considerare questi aspetti potrebbe essere molto complicato, ma non scoraggiarti! E soprattutto evita di sprecare il tempo chiedendo a destra e a sinistra. Ogni caso è a se e ognuno di noi ha un modo di gestire al proprio budget in modo completamente diverso.

Cosa fare quindi? Fai una ricerca generale considerando il costo della vita del paese in cui hai deciso di trasferirti. Esistono siti internet specifici e molto informativi, come quello del Dipartimento Federale degli Stati Esteri Svizzero (QUI il link). Leggere un dossier specifico del paese che stai per raggiungere ti darà le informazioni oggettive che ti servono.

2. Punta al dettaglio

Adesso che hai una idea di quanto ti costerà vivere nella nazione ospitante, cerca più nello specifico i costi relativi alla città. Quali sono i costi di un appartamento? Dovrai affittare una casa? Sarai ospitato da qualcuno? Condividerai la casa con altre persone?

Così come in Italia, anche in altre nazioni il costo mensile di un appartamento cambia da città a città e da quartiere a quartiere. Un aspetto molto importante da considerare è inoltre il costo dei trasporti pubblici e il tempo necessario per raggiungere i lavoro, scuole e centro città.

Se possibile, fai un piccolo viaggio di 2-3 giorni nella tua futura città e cerca di scrutare con occhi critici il contesto che ti circonda. Mezzi di trasporto, distanze e quartieri visti dal vivo avranno sicuramente un impatto notevole sulle tue decisioni future.

3. Documenti e fonti attentibili

Conosci il detto “Paese che vai, usanza che trovi”? Bene, la stessa cosa vale per i documenti. Spesso si parte con l’ingenua convinzione che il sistema burocratico in cui si è vissuti per anni sia uguale in ogni angolo della terra.

La dura realtà viene molto spesso toccata con mano una volta arrivati sul posto. Capire il sistema burocratico di un altro paese può essere davvero molto complicato e confusionario, soprattutto se non hai ancora acquisito dimestichezza con la lingua straniera.

Per questo motivo, consulta i siti ufficiali dei consolati, dell’ A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e dei patronati (Prova a scrivere la parola “patronato” seguita dalla città di tuo interesse)

4. Impara a fare networking in modo consapevole

In Italia abbiamo l’incosapevole abitudine di acquisire informazioni tramite passa-parola. Se anche tu sei una persona spontanea e colloquiale, credo ti verrà facile chiedere a persone estranee un parere o un consiglio. Internet aiuta anche i più timidi grazie ai gruppo Facebook e alle probabili amicizie virtuali.

La possibilità di comunicare con chi ha già più esperienza ha un valore immenso, ma bisogna saperla usare in modo adeguato. Il modo migliore è quello di chiedere consigli mirati e pratici. Ad esempio: verrò ad abitare nella città X : quale quartiere fra 1 e 2 è collegato meglio con il centro città?

Sfrutta quindi in modo positivo il potenziale dei social network e dei gruppi facebook per scopi pratici. Vuoi fare amicizia e cercare qualcuno con cui mangiare una pizza? Nulla di sbagliato, ma ricordati che non è la tua priorità.

Con il passare del tempo avrai modo di fare amicizie e di sentirti coinvolto nella tua nuova realtà. Per ora non è il momento.

5. Sii realista

Una volta che hai acquisito le informazioni necessarie, sii realista con te stesso e prova a rispondere a queste domande:

Perchè vuoi andare a vivere all’estero? Cosa stai cercando? Come immagini la tua vita nei prossimi anni?

La verità è che molte persone vogliono lasciare il proprio paese basando il proprio ragionamento su stereotipi. Il periodo di crisi che stiamo vivendo sicuramente non aiuta e ci spinge a cercare quel benessere tanto pubblicizzato nella TV e su internet.

Abbiamo parlato di emigrazione e stereotipi insieme a Cristina Volpi e Paola Usleghi in una diretta facebook della rivista online Coachingzone.

Durante la nostra chiacchierata, abbiamo commentato i luoghi comuni legati a quest’argomento cercando di sfatare miti e confermandone altri. Ti lascio il link delle puntate “Mi tuffo all’estero- Errori, Gaffe e Strategie” 1 e 2

Dacci un’occhiata, sono convinta che ti darà interessanti spunti di riflessione! 🙂

Io spero che queste informazioni ti siano state utili e come sempre, se ci sono domande contattami all’inidirizzo email info@metodiestrategie.com oppure tramite la mia pagina facebook.

A presto!

Maria

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Scrivere: prospettive lavorative nell’epoca del digitale

Hai la passione per la scrittura ma non sai come trasformarla in una fonte di guadagno? Ti piacerebbe lavorare nell’editoria ma non sai da dove cominciare? Sei nel posto giusto! Oggi parliamo di scrittura e di editoria: quali prospettive lavorative? Scrivere e mondo digitale, un ottimo connubio! Lasciati ispirare dalla nostra intervista!

Digitale e scrittura

Il mondo del digitale non smette mai di sorprendere! Ogni giorno è possibile imparare cose nuove, instaurare nuove conoscenze e cercare fonti di ispirazione.

Nonostante le bellissime opportunità che internet ci offre, in molti continuano a vedere il digitale come un mero strumento di “svago”. Altri, pur comprendendone il potere, credono che le possibilità lavorative innovative siamo strettamente legate a conoscenze di tipo tecnico. Fortunatemente non è così!

Se stai leggendo questo post è perchè hai l’amore per la scrittura e vorresti farlo diventare un lavoro. So che è difficile e che non sai da dove cominciare. Hai tutti gli strumenti di cui hai bisogno ma…l’incertezza e forse il mancato confronto con altre persone creano in te uno strano senso di solitudine.

Internet ha il potere di unirci nonostante la lontananza e di farci incontrare persone speciali. Oggi parliamo di scrittura e digitale in compagnia di Silvia Gilardi, fondatrice del sito internet www.revisible.it

Intervista a Silvia Gilardi

Mi piace definire Metodi&Strategie come un “Progetto-ponte”, una piattaforma in cui condividere conoscenze e idee necessarie durante, ma soprattutto alla fine del proprio percorso accademico.

Dubbi e perplessità, infatti, arrivano inarrestabili proprio al termine dell’esperienza universitaria: cosa fare? Come entrare nel mondo del lavoro? Vi sono alternative alle classiche figure professionali?

Silvia Gilardi, laureata in Lettere Moderne e diplomata in Scrittura&Storytelling, condivide con noi la sua esperienza professionale.

Ho conosciuto Silvia tramite il suo lavoro: un articolo web. Fin dalle prime righe dei suoi articoli, si capisce chiaramente che Silvia è una che “ci sa fare”:-). Silvia ha trasformato la sua passione in lavoro, realizzando così uno dei traguardi che tanti giovani vedono ancora molto lontano.

Questa intervista nasce con la voglia di ispirare e dare strumenti pratici che possano aiutare chiunque voglia lavorare nella scrittura o nel mondo dell’editoria.

Ecco brevemente alcuni dei punti affrontati durante la nostra chiacchierata:

  • Che cos’è un ghostwriter
  • Impatto del digitale sulla letteratura moderna
  • Mondo editoriale ai tempi del digitale
  • Punti di contatto fra scrittura narrativa e scrittura per il web

…cosa ne pensi? Interessante vero??? 🙂

E allora fatti un buon caffè e rimani in nostra compagnia!!!

Ecco l’intervista!

Ascolta la puntata in versione podcast!

Non hai tempo per guardare la puntata? Ascolta la nostra chiacchierata in versione podcast e vieni a trovarci anche su spotify! 🙂 QUI il link dello show.

Hai domande? Vuoi approfondire ulteriormente l’argomento? Se sei all’inizio e non sai da dove incominciare, ecco un paio di articoli scritti da Silvia!

  • Scrittura: espressione o comunicazione? QUI il link
  • Scrivere è vedere QUI il link

Bene, noi speriamo che questa intervista ti sia piaciuta e ti abbia dato nuove idee e suggerimenti interessanti.

Se ci sono domande o specifici argomenti che vuoi approfondire, scrivimi all’indirizzo email: info@metodiestrategie.com.

Per rimanere aggiornato sul blog, seguimi tramite la mia pagina facebook.

A presto!

Maria

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Dottorato: la conoscenza che dà lavoro

Stai finendo i tuoi studi di ingegneria e non sai se fare un dottorato di ricerca? Credi che il dottorato sia troppo teorico? Oggi ti presento la bella storia di Mario, giovane ingegnere che proprio grazie al dottorato ha avuto la possibilità di continuare il suo percorso professionale negli Stati Uniti. Benvenuto in questa nuova video-intervista, dottorato: la conoscenza che dà lavoro.

Università e lavoro

Il percorso universitario rappresenta una delle fasi più belle della vita. Conoscenze, amicizie, esami, momenti di di sconforto e rivincita. Tutto serve a formare menti giovani e fresche.

Ma cosa fare una volta raggiunta la tanto sospirata laurea? Fare un dottorato di ricerca potrebbe aiutare? Spesso capita di sentirsi persi. Se non sai quindi, cosa fare e da dove partire, sappi che non sei il solo! La verità è che entrare nel mondo del lavoro non è semplice e l’università non offre un adeguato supporto nelle fasi che seguono la laurea.

Si scopre che al di là delle “conoscenze da esame” occorre ben altro. Capacità comunicative, organizzative e l’uso del digitale sono solo alcune delle competenze richieste. Rispetto al passato, i nuovi programmi di dottorato danno la possibilità di acquisire queste conoscenze grazie ad un connubio più profondo fra università e realtà aziendali.

Spesso un giovane laureando, purtroppo non conosce la realtà che va al di là delle aule di università. Quali sono, quindi, le potenzialità lavorative legate ad un dottorato di ricerca?

Dottorato e lavoro

Nella sezione podcast del blog di metodiestrategie (QUI il link Spotify) ho pubblicato tante interviste di dottorandi, professionisti italiani e stranieri che hanno condiviso con noi il loro percorso universitario legato al dottorato.

Oggi ti presento la bella storia di Mario Di Dio, giovane ingegnere che ha svolto il suo dottorato all’università di Pisa.

In questa intervista spontanea ed informale, Mario ci racconta del dottorato, della start up per cui ha lavorato e del suo arrivo negli Stati Uniti. Qual’è la differenza fra università americana e italiana? Perchè il dottorato ha svolto un ruolo essenziale nel suo percorso professionale?

Ascolta l’intervista!

Parte 1: Stai facendo il dottorato ma sei in un momento di blocco? Vuoi capire se il dottorato fa per te? Bene, troverai questa prima parte dell’intervista molto interessante!

Parte 2: Sei curioso di scoprire qual’è la differenza fra la mentalità americana e quella italiana? Quanto è importante il titolo di studi in America? Ascolta l’esperienza di Mario in questa seconda parte dell’intervista!

Bene, noi speriamo che questa intervista ti sia piaciuta e ti abbia dato nuove idee e suggerimenti interessanti.

Se ci sono domande o specifici argomenti che vuoi approfondire, scrivimi all’indirizzo email: info@metodiestrategie.com.

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A presto!

Maria

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Professionalità virtuale

Devi fare un meeting in remoto? Un colloquio di lavoro? Oppure devi discutere la tua tesi di laurea via Skype? Oggi ti darò dei consigli pratici per mettere in risalto la tua professionalità tramite video!

I meeting virtuali sono il futuro

In queste settimane di clausura forzata stiamo continuando a lavorare e anche per molte attività professionali “classiche” (come docenti scolastici) è arrivato il momento delle “riunioni virtuali”. Zoom, Hangout…una ricerca disperata di piattaforme per comunicare con capi e colleghi. A tutto ciò si aggungono colloqui di lavoro via Skype, esami e discussioni di Laurea.

In tutte queste circostanze, essere professionali virtualmente è importante quanto lo è nella realtà. Anche in videocamera “L’abito fa il monaco” e l’apparenza, il modo di presentarsi deve essere curata nel dettaglio.

Ovviamente c’è molta differenza fra un incontro di persona ed uno virtuale; le due situazioni scatenano sensazioni e modi di comunicare completamente divergenti. Tuttavia, in questo perido di incertazza una cosa è sicura: viviamo nell’era del digitale e al di là della situazione attuale è importante saper trasmettere all’interlocutore la propria “professionalità anche virtualmente”.

Premessa: preparati per tempo!

Fare un meeting virtuale è molto più complicato di ciò che si può immaginare. Al di là degli aspetti tecnici, infatti, devi sempre considerare che la videocamera accende i riflettori anche su aspetti della tua vita che probabilmente non avresti condiviso in altre circostanze.

In particolare, famigliarizzare con la videocamera e prendersi il tempo per organizzarsi in modo adeguato è importante per 2 motivi:

  1. Diventare consapevoli di ciò che si vuole condividere con gli altri

Lo spazio che ti circonda durante la videochiamata, il tuo modo di vestire stando a casa e di gestire lo stress “casalingo”, sono fattori che comunicano molto più delle tue parole. Cosa vuoi mostrare al tuo interlocutore? La tua casa? La tua libreria? Nulla?

2. Acquisire sicurezza della propria immagine

Con le videochiamate vedrai anche la tua immagine. Se non sei abituato, all’inizio potrà sembrarti strano e tenderai involontariamente a guardare te stesso invece che la videocamera. Se poi la tua video immagine non ti fa sentire a tuo agio, la cosa potrebbe crearti dei problemi.

Mettere in pratica i consigli che leggerai in questo post ti permetteranno di evitare inutili problemi. Se pronto a condividere con gli altri la tua esperienza virtuale?

Ecco a cosa fare attenzione:

1) Luce naturale vs luce artificiale?

Ognuno di noi vive la propria realtà. C’è chi ha a disposizione una stanza adibita ad ufficio, chi “migra” da un angolo ad un altro della casa cercando di adattarsi. Personalmente conosco entrambe le realtà e in entrambe le situazioni, ti consiglio per esperienza di usare il più possibile la luce naturale.

Accendi la videocamera del tuo cellulare e cerca il punto della casa con l’illuminazione congeniale per un video.

2) Posizionamento della luce artificiale

Se non hai la possibilità di sfruttare l’illuminazione naturale è importante sapere come posizionare quella artificiale.

La luce, va posizionata di fronte, esattamente questa deve essere parallela al volto. E quando dico esattamente, lo dico letteralmente! Fare l’errore di posizionare la luce al di sopra o al di sotto della volto, significa mettere in evidenza le occhiaie e tutti quei segni di espressione che ti faranno apparire il volto molto più stanco rispetto a quello che è nella realtà. Hai presente il classico film dell’orrore in cui il personaggio pazzo si mette la candela sotto il volto? Ecco, nelle peggiori delle circostanze potresti fare lo stesso effetto…

3) Inquadramento

Potrebbe sembrarti scontato ma non lo è affatto. Il computer portatile o la webcam devono essere parallere al volto.

Pensaci un attimo: cosa fai quando hai una videochiamata ed usi il tuo portatile? Appena parte la videochiamata viene meccanico allontanare lo schermo con la videocamera affinchè tutto il tuo volto sia visibile in video. Fin qui nulla di male; tuttavia se il computer è posizionato più in basso rispetto al tuo volto avrai un effetto “doppio-mento” che (oltre ad essere antiestetico) distrae dall’elemento fondamentale della comunicazione: gli occhi!

Puoi risolvere questo problema semplicemente posizionando il tuo computer portatile su dei libri o su delle alzatine, quelle che si usano come separatori nei mobili.

4) Background

Cosa vuoi mostrare agli altri ? Essere professionali virtualmente significa anche tenere il più possibile lontano la propria realtà casalinga da quella lavorativa. Non è solo una questione di riservatezza. Nel bene o nel male l’ambiente che ti circonda comunicherà indirettamente anche il tuo modo di lavorare. Se vivi in un ambiente in disordine, nel totale caos…come puoi trasmettere senso di controllo e di saper organizzare le tue attività lavorative?

Compatibilmente con i punti che ti ho menzionato precedentemente, ti consiglio di posizionarti con la parete alle tue spalle. Ciò ti toglierà da ogni impiccio.

Un’altra valida opzione è l’uso dei filtri che rendano sfocato il background. Questo tipo di effetto è generalmente chiamato “Blur”. Controlla la piattaforma virtuale che usi per i tuoi meeting, sicuramente avrai l’opzione a disposizione. Io personalmente uso la piattaforma grauita di Microsoft “Teams”. Se lo usi anche tu, QUI puoi trovare una piccola spiegazione che ti aiuterà ad impostare l’effetto Blur.

5) Vestito

Vestirsi in modo adeguato per un meeting virtuale da casa è segno di professionalità. Lo “stare a casa” non può giustificare la trascuratezza. Vestirsi e prendersi cura di sè anche stando a casa (e con questo intendo trucco e parrucco!) trasmesse positività e self control agli altri e soprattutto a se stessi.

Come ti ho parlato in un mio precedente articolo (QUI), vesirsi da lavoro (o da studio) dà, quella ritmicità che ci serve per organizzare al meglio la nostra giornata (QUI per approfondire).

6) Guardare la videocamera

Guardare la videocamera trasmette all’interlocutore sicurezza. Sai cosa stai facendo, hai padronanza di quello che stai facendo e del mezzo attraverso cui comunichi. La tentazione di guardare altrove sarà all’inizio fortissima; per questo motivo ti consiglio di fare delle prove registrando un piccolo video con il telefonino. Fai un piccolo dialogo e se devi fare la discussione della tesi, ripassa ad alta voce registrando un video.

Hai guardato la videocamera? Te stesso? Prova, riguarda il video dopo qualche ora. Cosa comunica il tuo sguardo? Insicurezza? Dove hai guardato?

Tutto ciò che ti ho scritto all’inizio ti sembrerà forse complicato, in realtà si tratta solo di abitudine. Fai qualche prova e ti assicuro che i risultati che otterrai ti daranno ottimi risultati.

Io spero che questi consigli ti siano serviti! Fammi sapere!:-) Scrivimi a info@metodiestrategie.com e seguimi sulla pagina facebook per rimanere in contatto.

Vuoi fare un dottorato di ricerca? Seguimi anche su Spotify e ascolta le interviste fatte a ricercatori e dottorandi! 🙂 Ti aspetto!

Ciaoo

Maria

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Università e lavoro: mondi a confronto

Qual’è la differenza fra mondo accademico e quello aziendale? Finiti gli studi ci si sente persi. Se anche tu sei al termine del tuo percorso universitario e vuoi lavorare in azienda, sei nel posto giusto! In questo blog post – intervista scoprirai informazioni utili per la tua carriera! Università e carriera: mondi a confronto

Panico post-universitario

Ricordo come se fosse ieri il mio primo giorno all’università. Ero emozionata, curiosa di vivermi una delle esperienze più belli della vita. Ho sempre adorato biologia e così come tutte le matricole di ogni anno e di ogni facoltà, ero pronta a lavorare sodo. L’ho fatto, ho studiato e lavorato duramente per poter arrivare al tanto ambito traguardo. Ero focalizzata solo su questo: raggiungere la meta il prima possibile.

Ma cosa è successo una volta terminato questo percorco? Mi sono sentita completamente persa! Se stai leggendo questo post e se anche tu sei alla fine del tuo percorso accademico, credo proprio tu sappia di che cosa sto parlando.

Si tratta di una sensazione strana, difficilmente definibile e che ad un certo punto fa esplodere nel cervello un’unica domanda: “E adesso???!?!?!”

Il panico post-universitario è uno step di vita molto più comune di quanto si pensi, purtroppo però se ne parla ancora troppo poco.

Ho vissuto questa stranissima sensazione 2 volte: quando mi sono laureata e quando ho finito il dottorato di ricerca. Età diverse, nazioni diverse….ovviamente ho affrontato questi 2 momenti di vita in modo diverso fatta eccezione per un unico punto: il confronto con gli altri. Chiedere ed ascoltare chi ci è passato prima di noi aiuta!

Se sei capitato sul mio blog (e in particolare su questo post) è perchè anche tu sei alla fine del tuo percorso universitario ed anche tu vuoi dare una risposta alla domanda….”E adesso!?!?!?”

Il confronto

Il confronto e la condivisione di esperienze che possano essere utili anche agli altri, sono i punti essenziali che mi hanno indotto ad aprire questo blog e lo show podcast (QUI il link dello show di Metodi&Strategie su Spotify).

Incominciare? Proseguire? Terminare il percorso accademico? Gli studenti vengono spesso lasciati soli nelle decisioni. L’università, il mondo della ricerca e quello del lavoro sono 3 ambienti completamente disconnessi gli uni dagli altri.

Fortunatamente negli ultimi anni le cose stanno incominciando a cambiare grazie a realtà come quella di Find your doctor e dei nuovi programmi di dottorato internazionali Marie Curie .

L’intervista

All’interno dello show podcast di Metodi&Strategie trovi interviste a persone che hanno deciso di fare un dottorato dopo la laurea e altre che hanno deciso di interrompere il loro percorso accademico. C’è chi invece è voluto rimanere in ricerca.

Protagonista dell’intervista di oggi è il giovane Alessandro Attanasi, Product Manager PTV-Optima @ PTV-SISTeMA. Una bella chiacchierata, in cui analizziamo le grosse differenze fra il mondo accademico e quello aziendale.

Se anche tu sei alla fine della tua carriera universitaria, sono sicura che questa puntata ti sarà molto utile.

Cuffie alle orecchie e passa qualche minuto in nostra compagnia! DI seguito, l’intervista (che puoi anche ascoltare su Spotify QUI) e i punti che abbiamo discusso

Ascolta l’intervista!

Punti discussi nell’intervista:

  • Cosa fa un manger aziendale
  • Quale formazione avere per diventare manager
  • Skills da acquisire per entrare a lavorare in azienda
  • L’importanza di seguire corsi formativi online

Find your Doctor: una realtà italiana

Se hai ascoltato l’intervista, avrai sicuramente toccato anche tu con mano quanto il distacco fra mondo accademico e aziendale abbia conseguenze negative per la società.

Come ti accennavo in precedenza, fortunatamente le cose stanno cambiando grazie a realtà come quella di Find Your Doctor.

Che cos’è Find Your Doctor? Scoprilo anche tu!

N.B: Per quanto riguarda l’importanza di seguire corsi formativi online, ho fatto un blog post dedicato in cui ho approfondito l’argomento. QUI puoi trovare una serie di piattaforme da cui incominciare! 🙂

Bene, come sempre fammi sapere se ci sono domande! Io intanto ti invito a iscriverti al blog: sto creando una “libreria virtuale” con approfondimenti consultabili solo per gli iscritti!

Ci sono informazioni che vorresti trovare nella libreria? Fammi sapere contattandomi tramite la mia pagina facebook, oppure scrivimi a info@metodiestrategie.com

A presto!

Maria

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Colloquio di lavoro e abbigliamento

Devi fare un colloquio e non sai quale abbigliamento scegliere? Vuoi essere sicuro che i vestiti che hai scelto per questa grande occasione vadano bene oppure no? Sei nel posto giusto! Una nuova puntata podcast in compagnia di un esperto del settore: Mariano Leone!

Introduzione puntata podcast

Abbigliamento: cosa vuoi dire?

Scegliere un abbigliamento adeguato per un colloquio di lavoro è assolutamente essenziale. Lo sai benissimo, ecco perchè è da tempo che ti stai scervellando sulla questione: cosa indossare?

Ti capisco benissimo! Non sono mai stata un amante del fashion e devo dirti che in queste situazioni ho sempre fatto vincere l’istinto. Nonostante abbia fatto diversi colloqui e accumulato esperienza, la questione rimane.

I vestiti che indossiamo parlano per noi e basta davvero poco ai recruiters per farsi un’idea sulla nostra personalità.

Dopo aver inviato tanti curriculum, e affrontato tante difficoltà nel tuo percorso di formazione non puoi sbagliare. La voce di un esperto come Mariano è ciò che ti serve per il tuo successo!

Conosciamo il nostro ospite

Tacchi? Completo? Quali colori? Trucco? Gonna? Quale outfit ci rappresenta al meglio?

Ho fatto queste e altre domande ad un esperto del settore: Mariano Leone, International HR Manager con più di 15 anni di carriera nel campo delle Risorse Umane. Mariano ha maturato la sua esperenza professionale in realtà multinazionali e nazionali, leader nei propri mercati di riferimento.

Dopo un master di specializzazione HR, ha iniziato il suo percorso professionale nella Direzione Risorse Umane di MC Donald’s Italia, supportando la Responsabile della Selezione e l’HR Manager dei ristoranti del Nord. Ha avuto la responsabilità della gestione del personale per il Gruppo Riccicasa-poltronesofa, contribuendo, in particolar modo alla definizione delle politiche di reclutamento e selezione, delle politiche retributive e delle politiche di gestione. Entrato nel 2007 in Alfa Wassermann, è stato nominato, dal 1 settembre 2014, Corporate HR Business Partner con la responsabilità di supportare la Direzione Risorse Umane ed i Direttori di funzione nell’implementazione delle strategie HR e nella gestione delle relative attività per le aree aziendali e per i paesi di riferimento. Da agosto 2017 ricopre il ruolo di Head of HR HQ’s Functions & Pharma Italy in Alfasigma.

Ideatore e fondatore di Hiringroute – Fai rotta verso il lavoro!, attraverso suo blog personale, ha un obiettivo ambizioso: fare la differenza nella vita delle persone in cerca di lavoro.

La sua missione è aiutare i giovani neolaureati, i disoccupati e tutti coloro che desiderano una diversa sfida professionale, a percorrere il tortuoso cammino che conduce al lavoro o verso una nuova e diversa opportunità di carriera.

Ecco il video introduttivo di Hiringroute:

http://www.hiringroute.it

L’intervista

Come sempre, ti ricordo che puoi ascoltare l’intervista direttamente qui sul blog oppure su Spotify! 🙂

Grazie alla sua professionalità e alla forte passione per il suo lavoro, Mariano condivide con noi la sua diretta esperienza e conoscenza. Incominciamo la nostra chiacchierata con un dato molto sorprendente: gli uomini ci mettono mediamente più tempo delle donne per decidere l’outfit per un colloquio di lavoro. Un dato sorprendente e che ci ha fatto riflettere a 360° sull’argomento.

Ecco i punti principali discussi in questa puntata podcast:

Ma adesso…bando alle ciacie! 🙂

Ascolta l’intervista!

Bene, noi speriamo che questa puntata ti sia servita a fare chiarezza sull’argomento 🙂

Hai delle domande? Ci sono punti che vorresti maggiormente approfondire? Contattami all’indirizzo email info@metodiestrategie.com oppure tramite la mia pagina facebook (QUI il link).

Ti invito inoltre a seguire pagine facebook del blog di Mariano “Hiringroute“per essere sempre aggiornato su nuovi contenuti!

A presto 🙂

Maria

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Corsi online

Vuoi acquisire nuove competenze ed essere comptetivo nel mondo del lavoro? Vorresti frequentare dei corsi ma non hai un badjet a disposione? Vuoi cambiare ambito lavorativo ma non sai cosa fare? Se anche tu sei in una di queste fasi, sei nel posto giusto! Oggi parliamo di corsi online.

Benvenuto alla seconda puntata podcast della rubrica: “Connettiamoci con il futuro”, in collaborazione con la giovane freelancer Melinda del blog “Il quadernino”.

Ti lascio innanzitutto la puntata che abbiamo registrato, la puoi ascoltare direttamente qui dal blog oppure su spotify! 🙂

Corsi onlin P02

Imparare nell’era del digitale

Oltre a cambiare il modo di vivere e di comunicare, internet sta notevolmente cambiando anche il modo di imparare. Nel bene o nel male, infatti, chiediamo a google di darci quelle risposte che anni fa avremmo cercato nei libri.

Per chi ha avuto una formazione universitaria “classica”, questo nuovo modo di imparare nell’era del digitale è inconsciamente legato al passatempo.

Così come ti ho raccontato in questa puntata podcast, personalmente ho incominicato a cambiare idea quando ho finito il mio anno di post-dottorato. Avevo delle lacune e volevo acquisire dei conoscenze con certificazioni da aggiungere al curriculum. Il problema? I corsi di manageriato sono davvero molto cari! Senza lavoro e senza soldi da investire è davvero un bel problema! Potevo incominiciare cercandomi un lavoro, la verità era che mi sentivo insicura e non sapevo da dove incominciare.

I vantaggi dei corsi online

Innazitutto, cosa sono i corsi online? I corsi online sono dei programmi di apprendimento virtuali che consentono di acquisire competenze in un ambito specifico.

Fino a qualche anno fa, nessuno mai si sarebbe sognato di parlare di corsi online facendo riferimento al settore lavorativo. Oggi, per fortuna, le cose stanno cambiando. Molti piattaforme di elearning, infatti, forniscono servizi mirati e in collaborazione con aziende e università.

Ma quali sono i vantaggi online?

  • Costi: molti corsi online hanno prezzi accessibili ed è anche alcuni sono addirittura gratuiti
  • Flessibilità: i corsi online sono generalemente costiuiti da video pre-registrati e accessibili a seconda delle esigenze
  • Accessibilità: è possibile accedere alle piattaforme di elearning praticamente da ogni dispositivo. Ciò che serve è ovviamente la connessione internet. Quasi tutti i corsi infatti, sono supportati da app a cui accedere comodamente anche tramite lo smartphone
  • Certificazioni: molti (ma NON tutti!) i corsi rilasciano certificazioni a seguito del superamento di test finali.

Riconoscimento dei certificati online

Come ti accennavo in precedenza, molti corsi online rilasciano certificazioni da aggiungere al curriculum. Questi sono ufficialmente riconosciuti e soprattutto nel mondo privato possono davvero fare la differenza! Oltre alle conoscenze acquisite, dimostri di essere:

  1. Pro-attivo: una persona che ha scelto di seguire corsi online lo fa spesso di sua spontanea volontà, dimostrando un atteggiamento intraprendente
  2. Consapevole: la rete offre infinite possibilità. Saper scegliere un corso online significa avere la consapevolezza delle proprie lacune e di volerle colmare.
  3. Determinato: essendo molto flessibili, i corsi online possono essere seguiti in modo molto libero e indipendente. Proprio per questo, l’unico modo per finirli è essere determinati nel farlo.

Piattaforme per i corsi online

Google

Google digital training

Ebbene si! Proprio google! Nella nostra intervista Melinda ne parla con entusiasmo e condivide con noi la sua esperienza.

Google offre una serie di corsi online a costo zero. Inoltre offre ulteriori supporti per colore che sono in disoccupazione.In questo caso Google mette a disposizione molti corsi di approfondimento nel campo digitale gratuiti appunto per chi cerca lavoro – basta fornire i documenti del centro per l’impiego e potete iniziare ad imparare.

I corsi sono fondamentalmente legati a vari aspetti del mondo digitale. Alcuni di questi corsi rilasciano una certificazione da poter aggiungere direttamente su linkedIn. (Se non conosci LinkedIn, QUI l’intervista in cui ne abbiamo parlato ;-))

LinkedIn

Piattaforma LinkedIn Learning

LinkedIn: forse meno conosciuta per questo motivo, ma anche LinkedIn ha una sezione E-learning che permette di seguire corsi. Per seguire questi corsi ed avere il rilascio del certificato è necessario iscriversi pagando una quota mensile. In questo modo ti sarà possibile seguire qualsiasi corso in lingua inglese offerto dalla piattaforma.

Coursera

Coursera

Coursera è sicuramente una delle piattaforme digitali più conosciute. I corsi sono tenuti da docenti universitari e professionisti di settore. la partecipazione ai corsi è totalmente gratuita – se poi vuoi ricevere il certificato è necessario pagare una piccola tassa. Ci sono corsi disponibili in varie lingue (a vote in inglese con i sottotitoli) e soprattutto su qualsiasi argomento ti venga in mente.

SkillShare

Piattaforma Skillshare

Skillshare è una piattaforma totalmente in lingua inglese che ti permette di acquisire svariate competenze. Ti puoi davvero divertire: musica, illustrazione grafica, animazione, scrittura creativa..insomma, c’è di tutto e di più. In questo caso i corsi NON rilasciano nessun certificato. Puoi provare la piattaforma gratuitamente per 2 mesi e poi eventualmente fare un abbonamento annuo di 96 euro. Ottimo affare qualità prezzo se non bisogno di un certificato.

Studiosamo

Studiosamo

Studiosamo è una bellissima realtà tutta italiana! Offre corsi di formazione per strategie di web marketing; una piattaforma che permette di seguire corsi online tramite abbonamento.

YouTube

Prova a guardare su YouTube! Se vuoi solo imparare e non avete bisogno di un certificato, YouTube offre una varietà di tutorial che ti porteranno le basilari conoscenze in modo gratuito.

Bene, per questa puntata è tutto. Io e Melinda speriamo di averti dato le informazioni che cercavi 🙂

Conoscevi queste piattaforme?Se si, quali hai usato? Quali argomenti vuoi imparare che non hai ancora trovato su internet?

Seguici tramite le pagine facebook di Metodiestrategie e de Il Quadenino.

Alla prossima puntata!

Maria e Melinda

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Lavoro digitale

Cosa sono i lavori digitali? Sono necessarie le competenze digitali per un lavoro “tradizionale”? Da dove incominciare? Se vuoi fare chiarezza sull’argomento e ne sei ancora totalmente al di fuori, seguimi! Questo è il post che fa per te! 🙂

Il mondo di internet offre diverse possibilità di lavoro che nell’era del “pre-digitale” erano inimmaginabili. Nonostante queste fantastiche opportunità, il digitale in Italia viene spesso unicamente associato al concetto di “intrattenimento”.

Se stai leggendo questo post è perchè anche tu hai capito che oltre al “passa tempo”, il web ti può offrire molto altro….e…hai perfettamente ragione!

Il digitale è di per sè un argomento molto vasto. Nelle precedenti puntate di metodi e strategie podcast ne abbiamo parlato con esperti del settore considerando :

La passione che si trasforma in lavoro

Oggi parliamo di lavoro digitale con Melinda Fiorino, una giovane che sta trasformando la sua passione per il mondo del digitale in lavoro. Attraverso il suo blog “Il Quadernino-cronaca di un’idea“, la nostra ospite condivide con il web i passi che sta percorrendo per diventare una freelancer e lavorare online in completa autonomia.

In questa intervista podcast Melinda ci racconta in modo genuino e spontaneo come nasce la sua idea e da dove ha incominciato prima ancora di aprire il suo blog.

Non c’è miglior insegnamento di quello trasmesso tramite un’esperienza; ecco perchè ti invito a sederti insieme a noi e a fare chiarezza sull’argomento ascoltando la chiacchierata fatta con Melinda! 🙂

Ascolta l’intervista!

Music: https://www.purple-planet.com

L’ intervista

Ecco in versione scritta alcuni punti affrontati nell’intervista e i link di riferimento per maggiori informazioni! 🙂

Da quanto tempo hai aperto il blog?

Da circa un anno. Non sapevo più dove scrivere appunti, siti da provare, teorie e quindi ho deciso di mettere tutto online, sperando che potesse inspirare anche qualcun’altro. E per questo che ho creato il Quadernino.

Di che cosa ti occupi nella vita?

Mi occupo della scrittura e traduzione di contenuti per i Marketplace italiani di un sito di e-commerce tedesco, una piccola start-up nata da poco, e inoltre tento di avviare la mia carriera da freelancer

Che cos’è un freelacer?

Il freelancer non é altro che la figura che in Italia viene definito libero professionista, quindi una persona che lavora per conto proprio

Come ti sei avvicinata al mondo del freelancer?

Ho sempre avuto una passione per la grafica e la comunicazione in generale, inoltre ho studiato programmazione e mi sono resa conto che le mie competenze potevano aprirmi molte più strade di quelle che pensavo, o meglio molte di piú rispetto alle strade ritenute tradizionali, e quindi ho iniziato a offrire i miei servizi online. Ora probabilmente vi chiederete perché subito online. Online non hai “l’ostacolo” dell’esperienza. Tramite il web contano solo le competenze e veramente quello che sai fare, quindi qualcuno con le giuste capacità e determinazione può riuscire molto più facilmente. Con i concorsi online ho iniziato a crearmi un Portfolio, anche se l’unica esperienza “tradizionale” é stato uno stage di un mese in una stamperia. In questo modo ho potuto collezionare varie esperienze che mi sono servite poi per proseguire in questo mondo.

Quali sono le piattaforme digitali più utili per trovare lavoro secondo te?

Esistono due tipi di macro piattaforme. Le piattaforme per cercare lavoro professionale, quindi spedisci il curriculum, fai un colloquio e ti assumono per un determinato periodo di tempo, e quelle invece per offrire servizi da freelance. Io uso principalmente le seconde e quella che mi ha dato più soddisfazioni dal punto di vista di guadagni e numero di ordini, é Fiverr. Voglio anche rassicurare tutti dal punto di vista fiscale, in Italia (come anche in Germania dove vivo) queste piattaforme pagano delle tasse, e per guadagni non superiori ad una certa cifra (in Italia parliamo di 5000€ l’anno in Germania invece la cifra si aggira ai 2500€ euro annui) non si ha bisogno di aprire una partita IVA perché tramite le commissioni sui nostri ordini. Quindi se si vuole provare, potete iniziare per poi in seguito creare una partita IVA.

In uno dei tuoi articoli hai parlato della piattaforma Linkedin, dicendo che in Italia ancora è poco conosciuto, come mai secondo te?

Purtroppo in Italia si ha una sorta di avversione di fondo per le nuove tecnologie. Si ha quasi paura o vengono sottovalutate e nell’era moderna non possiamo permetterci di continuare a pensarla così. Il mondo del lavoro sta inesorabilmente cambiando e si deve rimanere al passo. Oltre a poter trovare lavoro, linkedin permette di acquisire competenze tramite corsi digitali; un ottimo modo per arricchire il proprio curriculum!

Quali sono secondo te i lavori del futuro?

Sicuramente lavori creativi che hanno a che fare appunto con la capacità delle persone di sviluppare nuove idee. Purtroppo i lavoratori umani per compiti “meccanici” verranno prima o poi sostituiti e quindi si deve cercare di sfruttare le nostre caratteristiche uniche per riuscire nel mondo del lavoro.

Ecco il link di approfondimento citati nell’intervista:

Hai altre domande suol lavoro digitale? Vuoi approfondire l’argomento? Contattatami tramite la pagina facebook oppure scrivimi all’indirizzo email metodiestrategie@gmail.com!

A prestooo 🙂

Maria