Vuoi cambiare la tua vita ma ti senti bloccato? Credi che i tuoi stati d’animo influenzino il raggiungimento dei tuoi obiettivi? Oggi parliamo di emozioni e cambiamento insieme a Flavia Petralia, autrice e formatrice neuroscientifica.
Obiettivi e cambiamento
Ognuno di noi ha sogni e mete da raggiungere. Insieme ai sogni ci sono emozioni e stati d´animo che possono travolgerci in un mare di sensazioni belle o di inconsolabili momenti di tristezza.
Quante volte proprio a causa di queste sensazioni non sei riuscito a portare a termine gli obiettivi che ti eri prefissato? In alcuni dei miei precedenti articoli ti ho parlato dell’importanza dell’organizzazione e di come determinate abitudini possono concretamente aiutare nei periodi di stress. Capire come gestire gli eventi che dipendono da noi è assolutamente essenziale….ma cosa succede con la molteplicità di situazioni che ci circondano e di cui non possiamo avere il benché minimo controllo?
L’anno che si sta per concludere, nel bene e nel male, ci ha insegnando tanto. L’ emergenza covid ci ha fatto capire chiaramente che indipendentemente dai nostri programmi, la vita riserva sempre qualcosa di inaspettato. Ti saresti mai immaginato, qualche tempo fa, di lavorare in smart working o di dover studiare online tramite la didattica a distanza?
Eppure eccoci qua, alla prese con delle sfide quotidiane che a volte che cambiano gradatamente il nostro modo di pensare e quindi di essere.
Cambiamento ed emozioni
Quando si parla di obiettivi da raggiungere si fa spesso riferimento ad un processo “step by step”, un percorso prevalentemente razionale. Ma che cosa succede al nostro lato più intimo e profondo? Quello che ci fa capire che non siamo macchine ma esseri umani? Spesso ci dimentichiamo che oltre alla testa abbiamo anche uno stomaco.
Ti faccio una domanda:
Quali sensazioni vuoi provare con il raggiungimento dell’ obiettivo che stai rincorrendo?
Come ti dicevo dell’introduzione, oggi parliamo di emozioni e insieme a Flavia Petralia andremo a scavare nel lato più intimo dell’essere umano.
Ho conosciuto Flavia grazie a Cristina Volpi, editore di Coachingzone. Una bellissima conoscenza, dalla cui empatia è nata una chiacchierata-intervista che sicuramente ti farà scoprire qualcosa di nuovo su te stesso. Vuoi raggiungere i tuoi obiettivi? Fatti un buon caffè e siediti in nostra compagnia! 🙂
Non hai tempo per guardare l´intervista? Ascoltala in versione podcast e segui lo show di metodiestrategie podcast su Spotify e iTnunes! QUI il link :_)
Conosciamo di più la nostra ospite
Flavia Petralia è laureata in Scienza delle Comunicazione con un Master in Coaching Evolutivo. Scrive per diverse riveste e siti web ed é autrice del romanzo in chiave fantasy “Yakamoz: L’ultimo unicorno“.
Flavia è un coach “a tutto tondo” che unisce competenza e originalità. Flavia infatti rielabora il metodo Stanislavskij (metodo usato per l´insegnamento della recitazione) e lo ripropone come strumento da utilizzare per affrontare la vita di tutti i giorni
ps: Sei interessato alla rivisitazione di Flavia sul metodo Stanislaski? Alla fine di questo blog post ho aggiunto alcuni link che ti aiuteranno ad approfondire l’argomento! 🙂
L´intervista
Quindi, di cosa parliamo con Flavia in questa intervista chiacchierata? In questa puntata abbiamo snodato quattro punti fondamentali:
L´importanza delle emozioni nel raggiungimento di un obiettivo
Stato emozionale in risposta ad un cambiamento
Cambiamento e raggiungimento di un obiettivo
Raggiungimento di un obiettivo e gestione del successo
Impariamo tutti insieme a guardare le cose da una prospettiva nuova! Benvenuto in nostra compagnia!
Metodo Stanislavskij e neuroteatro
Come ti accennavo in precedenza, Flavia ha un metodo di fare Coaching competente e creativo. Accanto alla divulgazione del ben conosciuto metodo Stanislaskij, infatti, Flavia sta avviando in via sperimentale il Neuroteatro: un nuovo modo di interpretare noi stessi.
Come promesso, eccoti alcuni link di riferimento che ti aiuteranno ad approfondire l´argomento:
Stai pensando di andare a vivere all’estero? Vuoi lasciare tutto e cominciare una nuova vita? Bene, sei nel posto giusto! In questo post ti darò consigli pratici che ti servono se hai deciso di incominciare una nuova vita in un altro paese.
Vivere all’estero: cosa devo sapere?
E’ molto semplice dire: “Faccio la valigia e parto”, tuttavia quando ciò accade per davvero ecco che ci si sentirsi persi. Da dove partire? Quali sono le cose che hanno priorità? Ovviamente queste cambiano a seconda della situazione in cui ci si trova: stai partendo da solo? Con la famiglia? Con dei bambini? O magari con il tuo partner? Hai già un lavoro?
Spesso si parte all’avventura, con l’idea che tutto si possa aggiustare una volta giunti sul posto. Non sempre tutto è cospì semplice. Prepararsi in anticipo su ciò che avverrà ti permetterà acquisire il mindset necessario per partire al meglio! 🙂
Ecco i 5 passi fondamentali per il tuo nuovo inizio! Incominciamo!
1. Pianifica il tuo budget
Quanto puoi spendere? Fai un calcolo delle spese che potrai sostenere nell’arco dei 6 mesi successivi al tuo trasferimento.
All’inizio considerare questi aspetti potrebbe essere molto complicato, ma non scoraggiarti! E soprattutto evita di sprecare il tempo chiedendo a destra e a sinistra. Ogni caso è a se e ognuno di noi ha un modo di gestire al proprio budget in modo completamente diverso.
Cosa fare quindi? Fai una ricerca generale considerando il costo della vita del paese in cui hai deciso di trasferirti. Esistono siti internet specifici e molto informativi, come quello del Dipartimento Federale degli Stati Esteri Svizzero (QUI il link). Leggere un dossier specifico del paese che stai per raggiungere ti darà le informazioni oggettive che ti servono.
2. Punta al dettaglio
Adesso che hai una idea di quanto ti costerà vivere nella nazione ospitante, cerca più nello specifico i costi relativi alla città. Quali sono i costi di un appartamento? Dovrai affittare una casa? Sarai ospitato da qualcuno? Condividerai la casa con altre persone?
Così come in Italia, anche in altre nazioni il costo mensile di un appartamento cambia da città a città e da quartiere a quartiere. Un aspetto molto importante da considerare è inoltre il costo dei trasporti pubblici e il tempo necessario per raggiungere i lavoro, scuole e centro città.
Se possibile, fai un piccolo viaggio di 2-3 giorni nella tua futura città e cerca di scrutare con occhi critici il contesto che ti circonda. Mezzi di trasporto, distanze e quartieri visti dal vivo avranno sicuramente un impatto notevole sulle tue decisioni future.
3. Documenti e fonti attentibili
Conosci il detto “Paese che vai, usanza che trovi”? Bene, la stessa cosa vale per i documenti. Spesso si parte con l’ingenua convinzione che il sistema burocratico in cui si è vissuti per anni sia uguale in ogni angolo della terra.
La dura realtà viene molto spesso toccata con mano una volta arrivati sul posto. Capire il sistema burocratico di un altro paese può essere davvero molto complicato e confusionario, soprattutto se non hai ancora acquisito dimestichezza con la lingua straniera.
Per questo motivo, consulta i siti ufficiali dei consolati, dell’ A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e dei patronati (Prova a scrivere la parola “patronato” seguita dalla città di tuo interesse)
4. Impara a fare networking in modo consapevole
In Italia abbiamo l’incosapevole abitudine di acquisire informazioni tramite passa-parola. Se anche tu sei una persona spontanea e colloquiale, credo ti verrà facile chiedere a persone estranee un parere o un consiglio. Internet aiuta anche i più timidi grazie ai gruppo Facebook e alle probabili amicizie virtuali.
La possibilità di comunicare con chi ha già più esperienza ha un valore immenso, ma bisogna saperla usare in modo adeguato. Il modo migliore è quello di chiedere consigli mirati e pratici. Ad esempio: verrò ad abitare nella città X : quale quartiere fra 1 e 2 è collegato meglio con il centro città?
Sfrutta quindi in modo positivo il potenziale dei social network e dei gruppi facebook per scopi pratici. Vuoi fare amicizia e cercare qualcuno con cui mangiare una pizza? Nulla di sbagliato, ma ricordati che non è la tua priorità.
Con il passare del tempo avrai modo di fare amicizie e di sentirti coinvolto nella tua nuova realtà. Per ora non è il momento.
5. Sii realista
Una volta che hai acquisito le informazioni necessarie, sii realista con te stesso e prova a rispondere a queste domande:
Perchè vuoi andare a vivere all’estero? Cosa stai cercando? Come immagini la tua vita nei prossimi anni?
La verità è che molte persone vogliono lasciare il proprio paese basando il proprio ragionamento su stereotipi. Il periodo di crisi che stiamo vivendo sicuramente non aiuta e ci spinge a cercare quel benessere tanto pubblicizzato nella TV e su internet.
Durante la nostra chiacchierata, abbiamo commentato i luoghi comuni legati a quest’argomento cercando di sfatare miti e confermandone altri. Ti lascio il link delle puntate “Mi tuffo all’estero- Errori, Gaffe e Strategie” 1 e 2
Dacci un’occhiata, sono convinta che ti darà interessanti spunti di riflessione! 🙂
Io spero che queste informazioni ti siano state utili e come sempre, se ci sono domande contattami all’inidirizzo email info@metodiestrategie.com oppure tramite la mia pagina facebook.
Stai finendo i tuoi studi di ingegneria e non sai se fare un dottorato di ricerca? Credi che il dottorato sia troppo teorico? Oggi ti presento la bella storia di Mario, giovane ingegnere che proprio grazie al dottorato ha avuto la possibilità di continuare il suo percorso professionale negli Stati Uniti. Benvenuto in questa nuova video-intervista, dottorato: la conoscenza che dà lavoro.
Università e lavoro
Il percorso universitario rappresenta una delle fasi più belle della vita. Conoscenze, amicizie, esami, momenti di di sconforto e rivincita. Tutto serve a formare menti giovani e fresche.
Ma cosa fare una volta raggiunta la tanto sospirata laurea? Fare un dottorato di ricerca potrebbe aiutare? Spesso capita di sentirsi persi. Se non sai quindi, cosa fare e da dove partire, sappi che non sei il solo! La verità è che entrare nel mondo del lavoro non è semplice e l’università non offre un adeguato supporto nelle fasi che seguono la laurea.
Si scopre che al di là delle “conoscenze da esame” occorre ben altro. Capacità comunicative, organizzative e l’uso del digitale sono solo alcune delle competenze richieste. Rispetto al passato, i nuovi programmi di dottorato danno la possibilità di acquisire queste conoscenze grazie ad un connubio più profondo fra università e realtà aziendali.
Spesso un giovane laureando, purtroppo non conosce la realtà che va al di là delle aule di università. Quali sono, quindi, le potenzialità lavorative legate ad un dottorato di ricerca?
Dottorato e lavoro
Nella sezione podcast del blog di metodiestrategie (QUI il link Spotify) ho pubblicato tante interviste di dottorandi, professionisti italiani e stranieri che hanno condiviso con noi il loro percorso universitario legato al dottorato.
Oggi ti presento la bella storia di Mario Di Dio, giovane ingegnere che ha svolto il suo dottorato all’università di Pisa.
In questa intervista spontanea ed informale, Mario ci racconta del dottorato, della start up per cui ha lavorato e del suo arrivo negli Stati Uniti. Qual’è la differenza fra università americana e italiana? Perchè il dottorato ha svolto un ruolo essenziale nel suo percorso professionale?
Ascolta l’intervista!
Parte 1: Stai facendo il dottorato ma sei in un momento di blocco? Vuoi capire se il dottorato fa per te? Bene, troverai questa prima parte dell’intervista molto interessante!
Parte 2: Sei curioso di scoprire qual’è la differenza fra la mentalità americana e quella italiana? Quanto è importante il titolo di studi in America? Ascolta l’esperienza di Mario in questa seconda parte dell’intervista!
Bene, noi speriamo che questa intervista ti sia piaciuta e ti abbia dato nuove idee e suggerimenti interessanti.
Se ci sono domande o specifici argomenti che vuoi approfondire, scrivimi all’indirizzo email: info@metodiestrategie.com.
Per rimanere aggiornato sul blog, seguimi tramite la mia pagina facebook
Quante volte ti sei ritrovato a cercare disperatamente il foglietto su cui avevi segnato un appuntamento? La chiavetta USB rotta? Guarda caso, accade nel momento meno opportuno, proprio quando devi fare una presentazione power point…e..si..la presentazione l’avevi salvata unicamente sulla chiavetta!
Se sei stanco anche tu di ritrovarti in queste situazioni, seguici! In questo post ti parliamo dei tool digitali per l’organizzazione!
P.S: Non hai tempo di leggere questo post? Ascolta quello che abbiamo da dirti tramite la puntata 01 della nostra rubrica podcast “Connettiamoci con il futuro”; un progetto in collaborazione con il blog “Il Quadernino” .
Ascolta la nostra puntata tramite spotify o direttamente qui sul blog! 🙂
Connettiamoci con il futuro P01
Internet non è solo intrattenimento
Ho sempre amato le agende e la cancelleria in generale. Ho 33 anni e appartengo a quella generazione che oserei dire “di transizione” per per ciò che riguarda l’uso di internet e dei sistemi digitali.
Ho incominciato ad usare il primo cellulare (un indistruttibile Nokia) all’età di 15 anni. A quei tempi (sembra passata ormai una vita) fra noi amici usavamo comunicare con uno squillo, segno di saluto e di interesse.
I messaggi erano ancora poco utilizzati, soprattutto perché era possibile inviarli con un numero definito di caratteri. Durante l’adolescenza le persone delle mia generazione sono state travolte dalle continue novità tecnologiche; internet era un mondo nuovo e affascinante ma lo si associava in genere solo all’intrattenimento.
Molte persone della mia generazione e non solo, continuano a vedere internet solo come un ottimo sistema di comunicazione e di passatempo.
Internet è ormai accessibile alle famiglie da più di 20 anni e con esso, tutte le piattaforme digitali che possono aiutare nella gestione personale e lavorativa.
Se anche tu sei stanco del disordine e vuoi semplificarti la vita con i tool digitali, devi innanzitutto approcciare a questi strumenti in modo critico. Non sono un passatempo, sono dei veri e propri strumenti che possono supportare la tua quotidianità ed evitarti inutili stress.
I vantaggi dei tool digitali per l’organizzazione
Se non sei abituato ad usare app o tool per l’organizzazione del lavoro e della vita famigliare, la transizione dal cartaceo al digitale può essere complicato. Quindi non disperare se all’inizio pensi di andare in confusione! 🙂
Ma partiamo dalle basi: cosa si intende per tool digitali? I tool digitali sono delle piattaforme online a cui è possibile accedervi creando un account in cui generalmente basta inserire solo nome, indirizzo email e password
Ecco i 3 principali vantaggi che hai con le piattaforme digiali rispetto al cartaceo:
Automatismo: in molti tool digitali è possibile sincronizzare la l’email con il calendario. In questo modo quando hai un appuntamento (o quando ad esmpio hai prenotato un volo), puoi salvare direttamente l’orario e il luogo dell’incontro sul calendario senza doverlo fare a posteriori e rischiare di dimenticarmene
Notifica: in questi sistemi é possibile aggiungere opzioni di reminder che ti ricordano in anticipo un appuntamento o un attività da svolgere.
Accessibilità : basta essere connessi ad internet e hai ovunque accesso alle informazioni di cui hai bisogno.
Da quali tool digitali incominciare?
A questo punto entriamo nel “vivo” della nostra puntata! 🙂 Ecco una serie di tool digitali semplici da usare. In generale, molte di queste piattaforme possono essere usate gratuitamente e spesso hanno delle funzionalità aggiuntive a pagamento.
Google
Ebbene si! Spesso non ci accorgiamo delle cose che abbiamo sotto gli occhi! Google racchiude in sé tutte le caratteristiche positive di cui ti parlavo. Una volta che hai creato il tuo account google puoi avere accesso ad una serie di funzionalità molto utili. Partendo in alto a destra, vicino al vostro nome, puoi creare documenti in formato word, excel e puoi addirittura preparare delle slides per presentazioni power point. Una vera rivoluzione se sei uno studente o un professionista che deve regolarmente dar vita a documenti e reports! Ecco dove trovare tutte le funzionalità aggiuntive di google! 🙂
Una volta che sei entrato nella posta elettronica di goole, vai in alto a destra e clicca accanto al tuo nome (1):
A questo punto si apriranno tutte le funzionalità relative al tuo account google. Se vuoi creare dei documenti, scorri verso il basso la barra che hai a destra (2):
Fra le diverse funzionalità troverai la sezione “Docs” (3):
Aprendo il riquadro “Main menu” (4) potrai avere a disposizione tutti i formati di cui hai bisogno, fra cui le slides per le presentazioni power point:
Trello
Se hai bisogno di un taccuino digitale su cui annotare pensieri, schizzi, idee credo proprio che Trello faccia al caso tuo.
Grazie a trello puoi creare delle bacheche virtuali e settorializzare le tue idee dandone ordine e logica. In questo modo avrai occasione di scrivere un appunto e “categorizzarlo” in un determinato contesto. Tutto ciò ti permetterà di dare un ordine e d una priorità agli appunti che hai preso.
Ecco come ti appare la schermata una volta effettuato il Log in:
Con trello puoi creare una serie di lavagne, all’interno dei quali puoi creare sottosezioni e “cards”(eccoti un esempio di lavagna con diverse bacheche):
L’aspetto molto utile di questa applicazione è che puoi spostare l’ordine delle card e per ognuna di esse puoi aggiungere degli appunti aggiuntivi:
Onenote
OneNote è un app per prendere appunti e si può scaricare gratuitamente dagli store. Una volta scaricata si dovrà solo accedere con il proprio Account Microsoft e si può avere la possibilità di prendere appunti, di organizzarli e di condividerli con i collaboratori. In questo caso è possibile creare un vero e proprio blocco degli appunti, dove magari nella prima pagina possiamo trovare la To-Do List del team, seguite da varie pagine per ogni sezione del progetto. QUI puoi trovare un ulteriore approfondimento dell’applicazione 🙂
Approfondimento: il salvataggio e sincronizzazione dei dati
Salvataggio
Come ti accennavo all’inizio del post, salvataggio e sincronizzazzione dei dati sono gli aspetti vincenti dei tool digitali. Durante la nostra chiacchierata podcast approfondiamo con Melinda il tema del salvataggio in cloud dei dati, un argomento essenziale per chi, come lei, decide di lavorare il remoto!
Ma partiamo dalle basi: cosa significa lavorare o salvare dati nel cloud? La cosiddetta nuvola. Il cloud è uno spazio di archiviazione disponibile su internet e accessibile da qualunque parte del mondo, in qualunque momento, ammesso che si abbia una connessione Internet. Il salvataggio di dei propri file online permette di accedervi ovunque, con qualunque dispositivo, compreso il cellulare. Ma i vantaggi non finiscono qui! Pensiamo che abbiate iniziato una collaborazione con un vostro cliente che però in quel momento si trova fuori per lavoro e vogliate mostrargli i progressi del vostro lavoro. Le opzioni sono 2:
Mandate al cliente ogni giorno un’email con i progressi del giorno e con pesantissimi file in allegato
Condividere una cartella in cloud in cui potrete tenere in “giornale” dei progressi, i file del progetto e magari amache una piccola to-do List concordata con il cliente. Una volta creata la cartella basterà condividerla con il cliente e così entrambi avrete accesso all’intera documentazione del progetto.
L’archiviazione cloud e la possibilità di lavorare contemporaneamente su un file anche se ci si trova in posti diversi sta diventando sempre più popolare e di uso comune, anche data la crescita di persone che lavorano come freelance o da remoto.
Uno degli strumenti più usati per usare le tecnologie cloud è sicuramente il cellulare o per meglio dire gli smartphone. Per organizzarsi, prendere appuntamenti, fare ricerche o addirittura lavorare: ormai lo smartphone è un vero e proprio assistente personale che può (e deve) aiutarci nelle nostre attività.
Sincronizzazione
La sincronizzazione con le varie App permette di organizzare la propria vita professionale e non solo nel giro di un paio di click. Un ottimo sistema è la sincronizzazione tramite il sistema iOS a questo sistema operativo è possibile ad esempio, prenotare dei biglietti da applicazioni come EasyJet o Flexibus ed avere direttamente il salvataggio automatico dei biglietti. Le relative informzioni (oario, giorno) vengono aggiunti direttamente sul calendario; un ottimo modo per avere tutto sotto controllo e senza stress!
E per concludere, tutti questi dati sono sempre visibili nella parte Widget di IOS e mo basta scrollare verso destra per avere un quadro completo del mio viaggio. Basta con mappe, cartelli e piene di foglie e fogliettini: per prendere un aereo basta il cellulare e un documento 🙂
Bene, noi speriamo che questi consigli ti siano stati utili! Conoscevi queste applicazioni? Hai provato ad usarne altre? Cosa pensi in generale dei tool digitali per l’organizzazione?
Scrivici e dicci la tua! Noi intanto ti salutiamo e ti aspettiamo alla prossima puntata dello show “Connettiamoci con il futuro”!
Si parla spesso di obiettivi da raggiungere e di organizzazione. In questo post ti dirò perchè è importante pianificare l’anno. Seguimi! 🙂
Nuovo inizio? Basta con i buoni propositi!
Nel bene e nel male l’arrivo del nuovo anno ti fa pensare al tempo che passa e a come lo stai utilizzando. Quante volte ti sei dato dei propositi che puntualmente hai lasciato nel cassetto dopo poche settimane? Quante volte hai desiderato una realtà diversa rispetto a quella che stai vivendo? Dopo tanti “inizi” pieni di idee e di buoni propositi abbandonati, hai ben compreso che scrivere una lista di obiettivi da raggiungere (stile lista della spesa) non porta assolutamente a nulla.
Ma come mai? Incominciamo con il chiarire innanzitutto che spesso molte persone confondono gli obiettivi con i sogni. Ho parlato della differenza fra sogno e obiettivo nella mia guida che puoi scaricare gratuitamente QUI (contattami se hai domande sugli esercizi o problemi con il download).
Se stai continuando a leggere questo post è perchè hai ben chiaro cosa vuoi e gli obiettivi che vuoi raggiungere! Ora è arrivato per te il momento di passare direttamente all’azione e pianificare!Si ma …perchè farlo?
Perché pianificare?
People lose their way when they lose their why
Tony Robbins
“Le persone perdono la loro direzione quando perdono il loro perché”. È una frase a cui sono molto legata e a cui mi riferisco spesso nei post che scrivo. Dare un perché a ciò che si fa è essenziale, soprattutto quando si perde l’entusiasmo in ciò che si sta facendo con il passare del tempo.
Passiamo subito al punto: perchè pianificare? Ecco perchè pianificare l’anno è essenziale!
Avere un piano di azione trasforma il tuo anno in qualcosa di intrigante.
Pianificare significa raggiungere specifici traguardi in un determinato lasso di tempo. Spesso non riusciamo a fare ciò che in realtà vogliamo perchè siamo sovrastati dagli impegni…i SOLITI impegni. Questi “appuntamenti fissi” (casa, famiglia, lavoro) danno sicuramente un senso di soffocamento ma hanno una caratteristica: la loro prevedibilità!
Prendi un agenda con calendario annuale e segna tutto. Metti anche a calendario il tempo che ti serve per svolgere queste attività. Ciò ti permetterà di fare un’analisi retrospettiva del tempo che hai a disposizione.
Sai che in un certo periodo dell’anno il lavoro sarà più stressante? (ad esempio prima delle vacanze estive o prima delle vacanze di natale) Scrivi tutto e blocca le ore della tua giornata che normalmente devi usare per questi impegni.
Fare questa pianificazione ti darà un senso di consapevolezza, sarai TU a gestire gli eventi e a determinare con oggettività il tempo a disposizione per i TUOI obiettivi. Tutto si trasformerà in qualcosa di bello da voler raggiungere! 🙂
2_Comprendere in quale direzione vuoi andare
Se come me sei una persona molto dinamica, sicuramente hai anche tu la voglia di imparare sempre cose nuove. Hai mai sentito il detto “Impara l’arte e mettila da parte”? Fin da ragazzina ho preso questa frase alla lettera, cimentandomi a fare tante cose. Crescendo ho capito che questo approccio può essere un motivo di auto-sabotaggio.
Intraprendere tante strade, una diversa dall’altro ad un certo punto ha l’unico risultato di confonderti le idee.
Pianificare l’anno ti darà il quadro completo della situazione. In quale direzione stai andando? Quanto tempo dedichi ad una passione piuttosto che ad un’altra? Questo modo di ragionare ti permetterà di fare le cose in modo più intenzionale
3_Ti rende pro-attivo
Fatta eccezione per eventi particolare, pianificare fa inevitabilmente pensare a qualcosa di piatto e noioso; ad un atteggiamento che non lascia spazio alla bellezza della spontaneità.
Non c’è modo più sbagliato di pensare! Organizzare le attività e saper gestire il proprio tempo è un valore aggiunto alla propria vita e ti rende pro-attivo ed avrai più voglia di fare.
4_Ti aiuta ad uscire dalla tua zona di confort
Sapere cosa fare e soprattutto QUANDO e COME ti aiuta ad essere più sicuro di te stesso. Questo atteggiamento mentale ti permetterà di provare qualcosa di nuovo e ti condurrà ad uscire inconsciamente dalla tua zona di confort.
5_ Ti aiuta a gioire delle cose semplici
Pianificare l’anno ti farà vedere con occhi nuovi le cose semplici della vita. Piccoli atteggiamenti, eventi o situazioni che prima erano per te ovvie si trasformeranno in qualcosa di bello e sorprendente. Mettere a calendario le tue esigenze ti permetterà di “svuotare” il cervello dalla necessità di doverle tenere a mente. Il nostro cervello è fatto per elaborare informazioni, non per ricordare!
Evita, dunque, stress inutili e datti la possibilità di vivere il presente assoporando la bellezza della tua quotidianità semplice.
6_ Ti permette di stabilire nuove abitudini
Alla fine fine i cambiamenti che vuoi dare alla tua vita e gli obiettivi che vuoi raggiungere sono il risultato di abitudini. Sapere cosa fare e soprattutto quando, ti aiuterà a stabilire delle nuove routine che meglio si adattano alle tue nuove esigenze. Tempo e costanza ti sapranno premiare!
Pronti per il nuovo inizio?!?!?!
Hai delle domande? Vuoi approfondire ulterialmente l’argomento?Scrivimi nella sezione Contatti oppure seguimi tramite i vari social…a presto!!
Che cos’è il benessere digitale? Sai usare gli strumenti digitali per rendere più efficace la tua giornata? Il rapporto fra moderne tecnologie e qualità della vita è un argomento più che mai attuale. Ne parliamo con una giovane psicologa, la Dr.ssa Monica Bormetti esperta di benessere digitale.
Nonostante il digitale sia ormai una realtà ovvia, vi sono ancora molti punti interrogati sul suo utilizzo in campo lavorativo e di studio. Ma come mai tanta perplessità? Se da un lato vi è il confronto con un passato che ha solo avuto il merito di esistere, dall’altro credo vi sia una sorta di “incapacità” nel suo utilizzo consapevole.
E sempre parlando di consapevolezza, con lo slogan ” Lo smartphone deve migliorarti la vita, non riempirla”, i casasurace hanno fatto un video tanto simpatico quanto intelligente della vita con e senza smartphone. Un modo alternativo per far riflettere su una tematica che tocca tutti da vicino.
Partendo da questi spunti di riflessione, tu come usi i tuoi strumenti digitali? Credi che effettivamente migliorino la tua vita? O semplicemente l’abbia cambiato rispetto al passato? E se si, in cosa?
Come ti accennavo nell’introduzione, ho avuto il grande piacere di poter intervistare la Dr. essa Monica Bormetti, psicologa e formatrice di benessere digitale. Insieme alla nostra ospite, affrontiamo la tematica considerando digersi aspetti legati al mondo del digitale.
L’intervista
La Dr.ssa Bormetti si approccia all’argomento del benessere digitale nella primavera del 2017 e incomincia a condividere le proprie conoscenze tramite un blog. In poco tempo la sua piattaforma “Smartbreak” è diventata un punto di riferimento in Italia per ciò che riguarda l’argomento del benessere digitale. Oltre a scrivere sulla propria piattaforma, la nostra ospite condivide la psicologia di internet tramite dei video sulla sua pagina facebook ed è autore del libro ” #Egophonia-gli smartphone fra noi e la vita“.
Insieme alla Dr.ssa Bormetti, analizziamo i vari aspetti legati al digitale. Facciamo una serie di riflessioni sul modo di lavorare nell’era del digitale e sull’equilibrio che consente di usare le nuove tecnologie in modo consapevole.
A questo punto non aggiungo altro; rimani in nostra compagnia e ascolta anche tu l’intervista!!
Hai delle domande? Vuoi approfondire degli argomenti specifici? Scrivimi! E se anche tu sei alla continua ricerca di metodi e strategie per migliorare la tua efficienza nel mondo lavorativo e/o di studio, seguici tramite la pagina facebook! 🙂
Ciao amici e benvenuti ad una nuova puntata di metodiestrategie podcast! Oggi parliamo della figura professionale del coach. Cosa fa un coach? Di che cosa si occupa? Affrontiamo queste tematiche in una interessante intervista fatta all’editore del giornale online Coaching zone: Cristina Volpi
Ecco alcuni dei punti affrontati nell’intervista:
– Chi è il coach? Come diventarlo?
Il Coach è quella figura professionale che aiuta a tirar fuori le qualità nascoste in ognuno di noi e che insegna a saperle usare in modo appropriato.
Grazie a specifiche metodologie, il coach aiuta a sbloccare le persone da una situazione di “stallo” e interviene in diversi aspetti della vita delle persone. Cristana Volpi condivide con noi i passi della sua professione e ci spiega in dettaglio come intraprendere questa carriera.
Se sei anche tu interessato a diventare un coach, ecco alcuni link suggeriti dalla nostra ospite:
La nostra ospite ci aiuta a comprendere quali sono i passi giusti da compiere durante le prime esperienze lavorative. Imparare a dire di no è una qualità, un aspetto che bisogna saper coltivare e che dà quel senso di consapevolezza di cui ogni giovane ha bisogno per fare carriera.
– Comunicazione tramite il mondo digitale
Grazie al mondo digitale, la comunicazione è più immediata e sopratutto aperta al nuovo. Parliamo della rivista online Coachingzone, la piattaforma virtuale che ci insegna a “star bene” attraverso metodologie ed esperienze.
Su CoachingZone puoi trovare tantissimi spunti di riflessione e suggerimenti su tematiche che spaziano dalla crescita personale all’orientamento professionale, il benessere digitale e l’impatto che la nostra immagine ha sulla carriera.
Vuoi scoprire di più? Ascolta anche tu la nostra chiacchierata!
Hai domande? Come sempre io ti invito a contattarmi sul mio indirizzo email info@metodiestrategie.com oppure tramite la pagina facebook di metodiestrategie
Quante volte hai desiderato un forte cambiamento nella tua vita? Forse un nuovo lavoro o un nuovo percorso universitario? Hai (chissà poi perché) voglia di “altro”.
In questo post analizzeremo insieme come affrontare un cambiamento nel migliore dei modi, seguimi:-)
Il fenomeno del cambiamento
Tutti, chi in un modo chi in un altro, abbiamo ad un certo punto della nostra vita la necessità di assaporare qualcosa di nuovo. É un’esigenza naturale; anzi guai a non avercela!:-) Ma diciamo la verità: cambiare e accettare che una realtà diversa possa esistere è una consapevolezza che può far paura.
Il fenomeno del cambiamento non è un´esigenza “moderna”. Fin dalla sua comparsa sulla terra l´ uomo è sempre stato soggetto a mutamenti ambientali e sociali.
Al giorno d’oggi, tuttavia, l´avere o il fare continuamente qualcosa di “diverso” è diventata una necessità particolarmente evidente nella vita dei singoli individui. Rispetto al passato, infatti, l´ innovazione tecnologica ha avuto un impatto maggiore sulla nostra vita quotidiana e sulla possibilità di ricevere informazioni.
Ci siamo forse dimenticati la fila in banca o alla posta per pagare una semplice bolletta? Il TG della sera per avere le ultime informazioni della giornata? Oggi queste piccole abitudini destano per certi versi un sorriso; la bolletta è accreditata direttamente sul conto bancario o peggio che vada…un click sul computer ed il gioco è fatto! 🙂 Le informazioni della giornata?? Ne siamo letteralmente bombardati! Spesso, al contrario, riceviamo notizie che non abbiamo mai avuto la necessità o la curiosità di sapere!
Questi piccoli esempi fanno ben comprendere che oggi siamo tutti esposti ad un vortice di continui mutamenti a cui è necessario adeguarsi.
Se, infatti, da un lato possiamo tranquillamente scegliere di andare a fare la fila alla banca per pagare una bolletta, dall´altro il sistema di comunicare e ricevere le informazioni è una condizione indotta: è difficile trovare un´alternativa valida all’utilizzo di internet. In altre parole, bisogna addattarsi, sei indirettamente “obbligato” a cambiare le tue abitudini
I cambiamenti scelti o indotti sono degli argomenti ben noti nel mondo manageriale. Fin dall´inizio della prima rivoluzione industriale, infatti, si è avvertita la necessità di dover gestire l´impatto che ha la continua necessità di rinnovamento sugli impiegati.
Poco si parla invece del fenomeno del cambiamento nella sfera più personale e di come questa possa influenzare la vita quotidiana del singolo individuo.
Perché vorresti cambiare un determinato aspetto della tua vita? E perchè è cosi complicato? Si tratta di un cambiamento indotto? O che hai consapevolemente deciso di affrontare?
L´uomo e il cambiamento
Da come ti ho raccontato nel paragrafo precedente appare chiaro che il cambiamento è una condizione o un´esigenza che arriva senza se e senza ma. Esperienze di vita, necessità professionali, nuove tecnologie, conoscenze, famiglia…sono tanti i motivi per cui tu avverti la necessità di dare una svolta alla tua vita.
Se ti senti in qualche modo bloccato e non riesci a dare la svolta che ti serve, sei molto probabilmente in una di queste due fasi:
Hai un obiettivo ma non sai come raggiungerlo.
Vuoi semplicemente qualcosa di “diverso” nella tua vita.
Analizziamo insieme queste due situazioni!
1- Hai un obiettivo ma non sai come raggiungerlo
Avere in mente una meta da raggiungere diciamocelo, è bello! Come ti senti al sol pensiero di cambiare il noiosissimo corso di studi all´università o di cambiare il lavoro che tanto ti fa sentire frustrato?? Libero, adrenalinico…una sensazione che ti fa stare finalmente bene al sol pensiero.
Ecco che ti alzi dal letto, incominci la tua giornata e tutto torna uguale a prima. Ti sei mai chiesto perché non ti viene la voglia di scrivere il curriculum e di aggiornarlo, in modo da poterti candidare per un altro posto di lavoro? Come mai non ti informi su un corso di studi alternativo? Sai cosa vuoi cambiare, ma ti manca quel “la” che ti serve.
Se sei in questa situazione, è perché hai identificato il tuo malessere ma non la soluzione per il tuo problema. Riflettiamoci un attimo: avere la semplice esigenza di non fare qualcosa non è di per sé un obiettivo. Un obiettivo è qualcosa di pianificabile e che si vuole raggiungere.
Sei cosi concentrato a giustificarti del perché tu voglia modificare una determinata situazione che la tua mente non è libera di cercare una condizione alternativa. Tutto ciò blocca qualsiasi azione tu possa intraprendere, semplicemente perché per ora non hai la serenità che ti serve per trovarne una.
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2-Vuoi semplicemente qualcosa di diverso
Viviamo in una società dinamica e stimolante. Avere informazioni interessanti attiva la tua fantasia; ecco che senza rendertene conto sei alla ricerca di una nuova avventura.
Chi/cosa ti ha dato l´idea che effettivamente tu abbia bisogno di altro? Perché? Quale impatto ha nella tua vita?
Come affrontare il cambiamento
Il cambiamento è un evento naturale ed è il risultato delle continue sfide sociali e personali che bisogna affrontare nella vita. Per reagire nel migliore dei modi è necessario innanzitutto comprendere da dove esso deriva e quale impatto ha sulla tua vita.
Considerando le varie sfaccettature cha abbiamo affrontato fin ora, possiamo distinguere diversi “tipi” di cambiamento. Mentre leggi, riflettici un attimo: in quale di esse ti rivedi maggiormente?
• Imposto o forzato:
Che ci piaccia o no a volte è necessariov adattarsi a situazioni che sono fuori il nostro controllo. Se hai difficoltà a modificare la tua quotidianità, considera sempre che non hai responsabilità sui cambiamenti che sei costretto ad intraprendere. Informati e soprattutto condividi con gli altri le difficoltà che stai affrontando; forse la situazione non è poi cosi grigia come sembra 😉
• Indotto:
Eventi esterni inducono a dover prendere delle decisioni anche contro la propria volontà. In altre circostanze può invece capitare di voler cambiare una situazione perché “ispirati” da qualcosa o qualcuno. In entrambe le situazioni, controlla sempre la fonte che ti induce a dover intraprendere un determinato cambiamento.
• Volontario:
Con il tempo cambiano le esigenze e le aspirazioni. Se hai deciso di cambiare qualcosa nella tua vita, non avrai necessità di trovare continuamente motivazioni a supporto. Non pensare troppo! Pianifica i passi che ti serviranno per raggiungere la tua meta: se nulla fai, nulla si muove!
Spesso ci si chiede: perchè non riesco a cambiare così come vorrei? Perchè è così difficile?
Il vero e proprio cambiamento può arrivare solo attraverso la consapevolezza di volerlo fare. Se ti senti bloccata/o, prenditi tempo; forse ciò che credi sia una esigenza di cambiamento è in realtà una forma di adattamento che devi intraprendere a causa di eventi esterni.
Spero che questo post ti abbai dato in qualche modo uno “sprint” in più o che ti abbia dato dei nuovi spunti di riflessione.
Hai delle domande sull’argomento? Scrivimi all’email metodiestrategie@gmail.com oppure contattami tramite la mia pagina facebook!
Appena venuto al mondo il neonato percepisce la realtà che lo circonda in modo molto approssimativo. Con l’andare delle settimane la vista migliora ed ecco che il bambino riesce a distinguere colori e forme…incomincia così ad esplorare e ad imparare. Il bambino, infatti, non “vede” ma “osserva” il meraviglioso mondo che lo circonda. Ogni oggetto, volto, colore, forma, desta curiosità e stupore.
Man mano che cresce, l’essere umano dimentica il senso di stupore che lo ha fatto diventare adulto. Tutto diventa ovvio, scontato; perché mai semplici colori, forme, occhi, visi, dovrebbero destare curiosità? Da adulte la maggior parte delle persone perdono la capacità di osservare; sono miopii pur non essendolo davvero.
Dal progetto “la migliore versione di te stesso“, oggi incontriamo Antimo Altavilla, il noto fotografo salentino che attraverso i suoi “scatti” permette di ritrovare lo stupore perduto e di guardare al di là di ciò che è ovvio.
Antimo Altavilla in uno dei suoi viaggi in Iran (gentile concessione di Antimo)
Antimo, sei un fotografo molto conosciuto ma prima di addentrarci nella tua carriera attuale, vorrei chiederti di tornare indietro nel tempo. Come o da chi hai scoperto la passione per l’arte fotografica?
Allora Maria, per rispondere a questa domanda dobbiamo viaggiare molto indietro nel tempo. Ero un bambino ed ero in chiesa ad assistere al matrimonio di una mia parente. Ad un certo punto la mia attenzione fu catturata da un uomo che correva su e giù. Aveva in mano una strana macchina. Incuriosito, incominciai a seguirlo e mi accorsi che usava quella macchina per guardare la stessa realtà che osservavo io con i miei occhi. Perché usare una lente per guardare le stesse cose che vedevo io? Cosa riusciva ad osservare attraverso di essa e di diverso rispetto a me? Un desiderio di conoscenza infinita che mi accompagna ancora oggi.
Hai seguito, quindi, già da bambino corsi di fotografia?
Si ma mi ritengo essenzialmente un autodidatta. Ho imparato da solo i concetti fondamentali, usando il mio tempo per acquisire sempre più esperienza e praticità nell’utilizzo della macchina fotografica. Fin da ragazzino ho avuto l’esigenza di confrontarmi con gli altri, e per questo ho partecipato a diversi concorsi nazioniali di fotografia. I successi ottenuti mi spinsero ad andare avanti e ad appassionarmi sempre di più al fantastico mondo della fotografia.
Quindi inizialmente per te la fotografia era un hobby non una professione, giusto?
Inizialmente si anche perché nessuno della mia famiglia conosceva questo mondo, quindi nessuno mi ha “instradato”. Sono sempre stato alimentato dalla pura curiosità.
Il periodo del militare ha cambiato per certi versi la mia visione delle cose. Il comandante del mio dipartimento (di origine siciliana e con un accento che ancora mi risuona simpaticamente nelle orecchie) mi chiese quale fosse il mio lavoro e cosa sapessi fare. Fino ad allora, avevo lavoricchiato qua e là, svolgendo le piccole e modeste mansioni che si potevano trovare nella Puglia di allora. Per me, tuttavia, il vero “Antimo” corrispondeva unicamente alla parola “fotografo” e fotografo risposi.
Il comandante mi registrò come tale. Tutto ebbe inizio da lì, da quel primo “sigillo” che mi diede la consapevolezza di poter trasformare la mia passione in un lavoro.
Hai mai avuto delle mete da raggiungere? Quali erano o sono gli obiettivi che hai sempre sognato di raggiungere?
Il mio unico obiettivo era fotografare, cogliere LO scatto per eccellenza che impregna per sempre dentro di sé l’emozione del momento. Non pensavo ad altro. Sia durante che dopo il periodo del militare (svolto a Milano) ho lavorato come fotoreporter ed ebbi la soddisfazione di fotografare Carlo e Diana; un lavoro che dopo tanti anni mi inorgoglisce e mi emoziona ancora.
Durante quegli anni, acquisii le tecniche e le conoscenze di un mondo per me stimolante, esattamente come lo era la Milano di quegli anni. Carico di esperienze decisi successivamente di ritornare nella mia città natale, Francavilla Fontana, e di aprire lo studio fotografico “Gotico”.
Fra le bellissime immagini che esponi nel tuo studio fotografico, mi hanno particolarmente colpita quelle relative ai tuoi viaggi. Sono foto che raccontano la vita e le tradizioni di terre lontane e di luoghi italiani meno conosciuti di quanto si pensi. Qual è stato il luogo che ti ha colpito di più?
Amo viaggiare, ogni luogo è per me unico. Amo scoprire e “toccare con mano” le diverse realtà. Ho visitato l’Iran, la Cambogia, le Filippine, l’Arabia, la Spagna, l’Austria, l’Inghilterra e sono andato a visitare luoghi meno conosciuti in Italia come Nocera Torinese. In quest’ultimo caso sono andato a fotografare il rito dei cosiddetti “Vattienti”, una tradizione che prevede l’autoflagellazione durante il periodo della settimana santa. Sono sempre affascinato dalle diverse manifestazioni che si svolgono durante il periodo della settimana santa e da come queste siano diverse nei diversi luoghi del mondo.
Fra gli altri posti che mi sono rimasti nel cuore c’è sicuramente l’India. Qui ho avuto modo di fotografare gli ultimi “Cacciatori di teste” in Nagaland, una remota area nella zona nord orientale del paese.
L’India per me rappresenta un luogo di attrazione spirituale. Proprio quest’anno, ad esempio, ho fatto un reportage fotografico del pellegrinaggio Hindu del Kumbh Mela. Si tratta del più grande raduno religioso del pianeta, un’ esperienza unica. In questa occasione ho fotografato i Sadhu, uomini che hanno deciso di rinunciare a tutto e di dedicare la propria vita alla ricerca dell'”illuminazione”. Sono delle persone molto carismatiche, venerate come idoli viventi dalla popolazione credente.
Sempre durante il mio ultimo viaggio ho fotografato i riti funebri legati alla religione induista; scene che mi hanno particolarmente colpito e che mi hanno fatto capire quanto singolari siano il concetto di vita e di morte nelle diverse culture.
In India le condizioni di vita sono nettamente diverse rispetto a quelle a cui siamo abituati, nonostante ciò le persone ti sorridono e ti trasmettono la serenità nel cuore pur non avendo nulla.
Antimo, hai visitato luoghi e hai una attività avviata e conosciuta, quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Sono pronto per un altro viaggio!
Bene Antimo, vedo che sei pieno di entusiasmo! Grazie per aver condiviso con noi una fetta importante della tua vita. La chiacchierata con te testimonia quanto possa essere interessante ed essenziale guardare al di là di ciò che è ovvio! Alla prossima! 🙂
Chi desidera avere una vita felice? Tutti, ovviamente! Ognuno di noi vorrebbe raggiungere il massimo livello di soddisfazione nei vari ambiti nella vita. Come mai però solo alcuni riescono ad avere successo mentre altri no? Se anche tu vuoi essere uno dei “pochi”, seguimi! In questo post troverai i cosidetti “mindset”, cioè i modi di pensare delle persone di successo. Impariamo anche noi ad attuarli nella nostra vita!
Cosa significa avere successo?
Ho sempre amato parlare con le persone e credo fermamente che una buona chiacchierata possa sostituire gli insegnamenti di un qualsiasi libro educativo. Le persone passano, i libri restano ed avrai sempre modo di leggerli.
In questi anni ho conosciuto persone che hanno avuto il piacere di condividere con me i loro percorsi di vita. Mamme, ricercatori, imprenditori, aritisti, semplici falegnami e bottegai. Le loro storie e i loro occhi mi hanno fatto capire che avere “successo” non è uno status sociale, ma un sereno stato di consapevolezza: “Io sono ciò che volevo diventare”.
Indipendentemente dall’età, cultura, professione, le persone soddisfatte e consapevoli di sé concretizzano nella loro vita atteggiamenti mirati. Scopriamoli insieme! 🙂
1. Pensano al raggiungimento di mete specifiche
Una delle caratteristiche delle persone di successo è quella di sapere esattamente cosa vogliono. Definiscono in modo estremamente specifico un obiettivo e trasformano il semplice “desiderio” o “sogno” in IDEE concrete e realizzabili.
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2. Sanno prendersi cura di sé
Mangiare in modo corretto e praticare sport sono delle abitudini prioritarie. Le persone che vogliono raggiungere degli scopi sanno dare importanza al proprio benessere e considerano la propria salute un dono da dover preservare. Non esistono impegni lavorativi o di studio che possano essere più importanti della cura di sé e del proprio corpo.
3. Danno un valore profondo al loro tempo
Il tempo è una risorsa limitata. Tutti abbiamo 24 ore al giorno ed una volta speso, questo non può più tornare indietro. Quante volte svolgiamo delle attività quotidiane solo perché “si fa così” ? Molto spesso infatti non ci rendiamo conto che possono esistere delle vie alternative. Le persone che hanno successo e riescono a raggiungere i loro obiettivi hanno piena consapevolezza di cosa stanno facendo. Sanno dire quando opportuno e sanno delegare, consapevoli del fatto che una persona, da sola, NON può fare tutto.
4. Non smettono mai di imparare cose nuove
Andare a scuola, all’università o fare dei corsi non sono una garanzia di successo. Pochissimi di noi, infatti, acquisiscono le nozioni necessarie al raggiungimento di un determinato obiettivo. Coloro che hanno raggiunto un determinato scopo nella vita hanno un’intrinseca curiosità verso il mondo. Sono consapevoli del fatto che non si smette mai di imparare e cercano di acquisire conoscenze che conducono al miglioramento di sé stessi.
5. Hanno consapevolezza del presente
Le persone che hanno successo nella vita sanno apprezzare il presente in quanto tale. Imparano dal passato ma considerano estremamente importante avere la consapevolezza del presente. Apprezzare la bellezza del presente, infatti, dà una forte percezione di sé rispetto alle cose che ci sono intorno. È solo grazie all’analisi dell’ADESSO che considerano possibile la proiezione e la pianificazione del DOMANI.
6. Sono realisticamente positive perché risolutive
Non esiste persona che non abbia problemi. C’è chi spreca il proprio tempo a lamentarsene, c’è chi usa le proprie energie per trovare delle soluzioni. Coloro che hanno voglia di programmare e raggiungere un risultato concreto hanno un atteggiamento positivo perché risolutivo. Sanno benissimo che la soluzione ad un determinato problema può essere trovato solo attraverso un atteggiamento proattivo e che comunque, la troveranno!
7. Danno valore al percorso più che alla destinazione
Voler raggiungere dei traguardi significa anche essere consapevoli dei momenti difficili che arriveranno. Le persone soddisfatte di sé e della propria vita hanno un profondo rispetto del percorso che hanno deciso di affrontare. Gli ostacoli fanno “parte del gioco” e diventano una fonte inesauribile di apprendimento; sono proprio le difficoltà ad avvalorare maggiormente la destinazione finale.
8. Non vi sono segreti per il raggiungimento di un obiettivo
Le persone di successo non sprecano il loro tempo a cercare facili soluzioni o scorciatoie. Coscienti del traguardo che vogliono raggiungere, concretizzano passo passo le loro idee attraverso la pianificazione e il duro lavoro.
E tu? Cosa hai imparato da persone che hanno avuto successo nella loro vita? Quale insegnamento ti è particolarmente servito nella tua vita professionale e lavorativa? Scrivimelo nei commenti! Oppure contattami tramite la mia pagina facebook!